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Roma 6 giugno - “Invece di criticare il Paese dove da anni trae le sue fortune, dovrebbe al contrario avere il coraggio di confrontarsi con chi rappresenta veramente i lavoratori e con le istituzioni e discutere di un modello corretto di concorrenza nel trasporto aereo, basato sul rispetto delle regole e non sui contratti a ribasso, fatti a danno di tutti lavoratori”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito, in riferimento ad un’intervista su Repubblica al Ceo e fondatore di Ryanair Michael O’Leary, aggiungendo che “dopo l’emergenza sanitaria il decreto rilancio è un’opportunità di crescita per tutto il trasporto aereo italiano, comprese le low cost”.
“Mister O’Leary prima di parlare - prosegue il dirigente nazionale della Filt Cgil - dovrebbe ricordare che era lui che applicava alla sua impresa leggi stile Corea del Nord, vietando ai lavoratori di avere rapporti con i sindacati o di costituirsi in associazione, pena il licenziamento immediato”.
Secondo Cuscito infatti “appare alquanto allucinante che Ryanair adesso si metta a dettare la linea politica del nostro Paese, non solo in materia di trasporto aereo ma anche di turismo e di fisco. O’Leary, come si dice in Italia, 'sputa nel piatto dove mangia', chiedendo da un lato la cancellazione delle addizionali comunali sui biglietti e dall’altro utilizzando le stesse addizionali per ricorrere agli ammortizzatori sociali per i propri dipendenti, peraltro senza condividerne neanche le condizioni con tutti i sindacati e mettendo in grandi difficoltà economiche i lavoratori. E’ inoltre alquanto curioso che la compagnia detti la linea rispetto ai flussi turistici italiani da e per le isole, dimenticando di ricordare che, appena emerse le prima avvisaglie dell’emergenza sanitaria, Ryanair, da subito e rapidamente, ha abbandonato il nostro Paese, non occupandosi del recupero dei passeggeri, così come invece fatto dalle compagnie italiane, forse perché non è stata considerata un’attività profittevole economicamente. Inoltre la compagnia irlandese per avere agevolazioni fiscali per operare nel nostro paese non ha mai richiesto la licenza di operatore in Italia ma ha deciso di farlo a Malta”.
“In merito agli accordi con gli aeroporti, su cui Ryanair lamenta un inasprimento delle tasse, non possiamo non ricordare che - evidenzia il segretario nazionale della Filt Cgil - non più tardi di un anno fa, la Commissione europea ha ritenuto che gli aiuti erogati nell’ambito di accordi di marketing conclusi tra Ryanair e Apfte, l’Associazione francese per la promozione dei flussi turistici ed economici, volti ad incentivare l’attività della compagnia irlandese all’aeroporto di Montpellier, fossero da considerare illegali ai sensi della normativa europea in materia di aiuti di stato”
“Vorremmo inoltre sapere - continua Cuscito - perché Ryanair non adempie alle sentenze dei giudici che hanno visto soccombere più volte la compagna nei confronti delle organizzazioni sindacali che tutelano i lavoratori che peraltro, lo constatiamo amaramente, non trovano mai menzione nelle dichiarazioni del dirigente della compagnia. Noi siamo e saremo sempre qui - afferma infine il dirigente nazionale della Filt Cgil - pronti a lavorare per il bene di tutto il sistema del trasporto aereo italiano e ci batteremo per regole che diano uguali opportunità a tutti compresa Ryanair e quindi Mister O’Leary sia meno nordcoreano e più europeo e la smetta di scappare dal confronto come fa da anni e si sieda al tavolo con i rappresentanti dei lavoratori permettendo a Ryanair di competere con gli altri protagonisti del trasporto aereo per la qualità del suo servizio e non grazie alla busta paga dei suoi lavoratori”.