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La debolezza del sistema aeroportuale calabrese è rappresentata paradossalmente da quello che doveva essere il suo punto di forza: una società di gestione unica capace di affrontare i problemi e le difficoltà di questa fase oltre ad una visione di prospettiva che attualmente manca. Ovviamente i tre aeroporti hanno una loro specificità innegabile: quello di Lamezia baricentrico a tutta la regione e con una proiezione internazionale; quello della Città metropolitana il cui ruolo si rafforzerà solo quando si saprà cogliere l’opportunità dei passeggeri messinesi; e quello di Crotone che deve liberare dall’isolamento un pezzo consistente di cittadini calabresi. In questo contesto, l’attuale management della Sacal ha dimostrato incapacità se non addirittura pigrizia nell’affrontare i problemi seri che ci sono. Il Presidente Giulio De Metrio deve essere più vicino ai problemi degli scali. Su Lamezia siamo impegnati a garantire occupazione agli stagionali e a trasformare, come a Reggio, a full time i contratti dei lavoratori non sulla base della nostra cupidigia ma su numeri certi che danno la capacità operativa dello scalo attualmente attorno all’80% rispetto al periodo pre-pandemia. A Crotone non c’è alcuna certezza e alcuna comunicazione. Su Reggio l’unica cosa che avrebbe dovuto fare la Sacal, cioè la ricerca di una soluzione con gli enti pubblici di Messina e con l’Autorità portuale dello Stretto, non è stata neanche pensata. E’ possibile continuare con la cassa integrazione quando invece ci sono settori carenti di personale, che fanno turni massacranti e in punti delicati come quello per i passeggeri con ridotta mobilità?  Dal punto di vista finanziario la Sacal ha affermato che non ci sono problemi ma che vi è stata solo una crisi di liquidità, che, a quanto è emerso, è stata affrontata. Ma se questi sono i fatti perché non si risolvono le questioni aperte? Perché occorre tenere ancora i lavoratori sotto il ricatto del lavoro? Perché negare il diritto ad una mobilità civile e moderna ai cittadini? Perché non comunicare a che punto è la valutazione di Enac sulle limitazioni? No, c’è qualcosa, anzi molto che non va.

Abbiamo appreso dalla stampa che la Città metropolitana ed il Comune di Reggio hanno finalmente espresso la volontà di entrare nella compagine societaria. E’ un fatto positivo. Chiederemo la stessa cosa a Crotone. E chiederemo alla Sacal di avviare la procedura. Ma occorre adesso mettere nelle condizioni il sistema aeroportuale calabrese di rispondere alle esigenze dei tre scali. Abbiamo seri timori possa avvenire, per scelta societaria, anche alla luce delle dichiarazioni del vice ministro alle infrastrutture Alessandro Morelli che ha di fatto bocciato senza appelli i progetti contenuti nella convenzione presentati da Sacal per lo scalo dello Stretto. E nella riunione che il 21 luglio avremo col Presidente De Metrio chiederemo di non tenere più in ostaggio il Piano industriale che dicono di avere approvato a marzo. E’ la prima volta che un Piano industriale viene secretato. Questo piano deve essere portato a conoscenza delle OO.SS., dei comuni, delle associazioni, di tutti coloro che hanno un legittimo interesse. Capire quali indicazioni contiene il piano per lo sviluppo della capacità dei singoli scali, per i lavoratori e per il sistema economico calabrese non è indifferente per decidere quali iniziative di mobilitazione assumere. La cosa certa è che così come è la Sacal non va proprio! Più che volare, affonda.

Per leggere il comunicato ufficiale, clicca qui.